Analisi cronotachigrafi

L'analisi del disco cronotachigrafo avviene principalmente nei sinistri stradali in cui sono rimasti coinvolti veicoli di massa complessiva superiore a 3,5 tonnellate e con velocità superiore a 30 km orari, come previsto dall'art. 174 del Codice della strada, Regolamento CEE 3820/85 e 3821/85 in vigore fin dal 29 settembre 1986.

I cronotachigrafi sono necessari per calcolare il rispetto dei tempi di guida e riposo, indicano e registrano la velocità, le distanze ed i tempi di lavoro. Tra le altre informazioni utili al tecnico analista, si trovano anche l'identificazione di collisioni, decelerazioni o accelerazioni, dati utili per la ricostruzione del moto dell'autoveicolo prima e dopo l'urto.

L'utilizzo dei cronotachigrafi si basa sulle disposizioni del Regolamento CE n. 561/2006 del Parlamento Europeo e del Consiglio del 15 marzo 2006, pubblicato in data 11 aprile 2006 in GU dell'Unione Europea, il quale ha abrogato il vecchio Regolamento CEE n. 3820/85 del 20 dicembre 1985.

Mentre fino al 2006 i dati sono stati registrati usando un disco cartaceo, i mezzi immatricolati dal 1 maggio 2006 in poi devono essere dotati di cronotachigrafo digitale.

Più recentemente è intervenuta la Circ. Min. Infrastrutture e Trasporti del 20 luglio 2004, n. 563/MOT1 che ha disciplinato l'installazione del tachigrafo digitale, disciplina poi integrata dalla Circ. Min. Interno 8 settembre 2005 che ha poi prorogata l'installazione al maggio 2006.. 

La lettura dei dati contenuti nel "cronotachigrafo analogico" viene effettuata direttamente dal nostro Studio, partendo da una scansione in alta risoluzione del disco stesso. Per i "cronotachigrafi digitali" di ultima generazione, invece, l'analisi del file estrapolato dalle Forze di Polizia viene svolta attraverso specifici software di calcolo.

immagine d'esempio
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